"Dopo aver vissuto l’annus horribilis della finanza mondiale, portatore di una crisi economica globale senza precedenti, i cui esiti sono ancora parzialmente ignoti per la durata e per le dimensioni, le Considerazioni del Governatore giungono particolarmente attese. Non ci si aspettava, ovviamente, una ricetta salvifica, date le implicazioni di politica internazionale che quelle misure necessariamente comportano, ma una chiara e circostanziata diagnosi delle cause e delle conseguenze della crisi in atto ed alcune indicazioni sui possibili sviluppi della nostra politica economica e creditizia e, dunque, della nostra economia.
Le cause della crisi sono oramai chiaramente individuate: a) gli squilibri strutturali di natura macroeconomica (a partire dal deficit commerciale Usa, cui si contrappone l’avanzo finanziario, principalmente, della Cina, in presenza di un tasso di risparmio negativo); b) le innovazioni finanziarie quasi prive di valore per la collettività (i reiterati processi di securitisation che hanno generato, accanto allo shadow banking system, montagne di titoli e derivati sempre più opachi sotto il profilo della rischiosità e dei prezzi); c) le deficienze regolamentari sui requisiti patrimoniali e sulle riserve di liquidità delle banche; il tutto condito da una cieca fiducia sia nella razionalità ed efficienza del mercato sia nella sua capacità di autoregolarsi. Queste ultime considerazioni evidenziano, peraltro, la necessità di una forte revisione dell’impianto teorico che ha fin qui improntato la regolamentazione dei sistemi finanziari: dalla teoria dell’efficienza del mercato (significatività dei prezzi) ai modelli matematici per la misurazione e la gestione dei rischi; dalla pratica della securitisation senza limiti alla “fede” nella disciplina del mercato.
Sarà compito del Financial Stability Board (revisione del Financil Stabilty Forum), appena costituito e presieduto dallo stesso Draghi, accompagnare tutte le Autorità nazionali dei diversi Paesi nella fissazione di requisiti di capitalizzazione e di liquidità più rigorosi; nell’estensione della regolamentazione allo shadow system;nel completamento di Basilea 2 e dei principi contabili per ridurre gli effetti della prociclicità (che attraverso i requisiti di capitale aggravano le restrizioni creditizie o esaltano le fasi di espansione); nella più rigorosa vigilanza sulle istituzioni in grado di generare rischi sistemici (macro-prudential analisys - per prevenire casi come quello del fallimento di Lehman Brothers)."
(Rocco Corigliano - Il Sussidiario)
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