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venerdì 1 giugno 2012
Paolo Scaroni: Il caro-benzina dipende dal nostro stile di vita
Paolo Scaroni, l'amministratore delegato di Eni, in occasione del Day Rotary Patavini, sul tema "Energia e politiche dello sviluppo", ha lanciato una interessante provocazione:
in un’epoca di consumi elevati come quella in cui stiamo vivendo, se il prezzo della benzina è così alto, dipende anche dal fatto che noi non riusciamo a farne a meno: consumiamo comunque così tanto che la benzina era e resta necessaria, quindi preziosa e costosa.
"Ci lamentiamo per l'eccessivo costo della benzina? - ha detto Paolo Scaroni - Se il prezzo è considerato elevato, la colpa va attribuita al nostro stile di vita. Non siamo disposti, infatti, a rinunciare a nulla: ciò significa che il petrolio non ha raggiunto ancora un costo tale da essere ritenuto insostenibile e da provocare, quindi, un mutamento del nostro modo di vivere".
Paolo Scaroni ha aggiunto che la crisi dell’Iran pesa ai 15 ai 20 dollari al barile: “È vero che sul prezzo del greggio influiscono speculazione e rischi internazionali, ma è altrettanto vero che l'Occidente non fa nulla per ridurre i consumi. In 20 anni il costo del petrolio è cresciuto di dieci volte, eppure i consumi non sono calati”.
venerdì 2 settembre 2011
Crisi: i partecipanti al sondaggio Radiocor
Radiocor in occasione dell'annuale workshop Ambrosetti di Cernobbio, ha lanciato un sondaggio sulla crisi a cui hanno partecipato circa 130 tra banchieri, manager, imprenditori e economisti.
Qui l'elenco completo di chi ha preso parte all'iniziativa.
Tra gli altri, motlo personaggi spesso citati anceh su questo blog, come Giampiero Cantoni, Francesco Perilli, Giuseppe Recchi, Paolo Scaroni, Marco Tronchetti Provera, Pier Francesco Saviotti e tanti altri.
Ora restiamo in attesa dei risultati
Qui l'elenco completo di chi ha preso parte all'iniziativa.
Tra gli altri, motlo personaggi spesso citati anceh su questo blog, come Giampiero Cantoni, Francesco Perilli, Giuseppe Recchi, Paolo Scaroni, Marco Tronchetti Provera, Pier Francesco Saviotti e tanti altri.
Ora restiamo in attesa dei risultati
martedì 5 ottobre 2010
Secondo Paolo Scaroni, compensi dei manager cresciuti in modo spropositato
Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni e membro del consiglio di amministrazione del gruppo Generali di Cesare Geronzi, solleva il problema dei compensi troppo alti ai manager.
"Negli ultimi anni le remunerazioni dei manager sono aumentate "in modo sproporzionato". Fra i dirigenti e i comitati di remunerazione "si e' creato un circuito chiuso che si e' autoalimentato". Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, sottolinea il problema degli alti compensi dei manager, cresciuti a dismisura negli ultimi anni. Partecipando a un convegno sul tema organizzato dalla Fondazione Istud e dalla Fondazione Ambrosianeum a Milano, Paolo Scaroni ha spiegato che "le remunerazioni dei manager dovrebbero essere meglio proporzionate". E in Italia il problema "e' ancora piu' grave perche' spesso il manager coincide con l'azionista". Paolo Scaroni ha poi citato il caso di Generali, un gruppo "che puo' funzionare come un benchmark italiano. Paolo Scaroni, che e' anche membro del cda del gruppo assicurativo, ha spiegato che "siamo arrivati a definire un meccanismo, un sistema di coinvestimento che prevede un allineamento del manager agli azionistiIl manager, ha spiegato Paolo Scaroni, "prende dei bonus annuali e li investe in azioni Generali e dopo un certo numero di anni puo' avere in regalo azioni, tante se ha fatto bene e zero se ha fatto male. Si tratta certamente - ha concluso - di un meccanismo sano"."
(dal blog di Fabio Barnetta, Paolo Scaroni solleva il problema dei compensi troppo alti ai manager)
"Negli ultimi anni le remunerazioni dei manager sono aumentate "in modo sproporzionato". Fra i dirigenti e i comitati di remunerazione "si e' creato un circuito chiuso che si e' autoalimentato". Paolo Scaroni, amministratore delegato dell'Eni, sottolinea il problema degli alti compensi dei manager, cresciuti a dismisura negli ultimi anni. Partecipando a un convegno sul tema organizzato dalla Fondazione Istud e dalla Fondazione Ambrosianeum a Milano, Paolo Scaroni ha spiegato che "le remunerazioni dei manager dovrebbero essere meglio proporzionate". E in Italia il problema "e' ancora piu' grave perche' spesso il manager coincide con l'azionista". Paolo Scaroni ha poi citato il caso di Generali, un gruppo "che puo' funzionare come un benchmark italiano. Paolo Scaroni, che e' anche membro del cda del gruppo assicurativo, ha spiegato che "siamo arrivati a definire un meccanismo, un sistema di coinvestimento che prevede un allineamento del manager agli azionistiIl manager, ha spiegato Paolo Scaroni, "prende dei bonus annuali e li investe in azioni Generali e dopo un certo numero di anni puo' avere in regalo azioni, tante se ha fatto bene e zero se ha fatto male. Si tratta certamente - ha concluso - di un meccanismo sano"."
(dal blog di Fabio Barnetta, Paolo Scaroni solleva il problema dei compensi troppo alti ai manager)
venerdì 27 agosto 2010
Paolo Scaroni sul caso Fiat: condivido dalla A alla Z
Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, a margine di un dibattito a CortinaIncontra, si è espresso sulle recenti vicende di Fiat:
''Condivido lo sforzo che sta facendo Fiat per poter produrre in Italia e potrà farlo in Italia soltanto se in Italia, e soprattutto nel nostro Meridione, ci saranno quelle condizioni di competitività, di impegno sul lavoro, di presenza in fabbrica che sono quelle minime per poter sfornare dei prodotti competitivi''.
''Su questo sono d'accordo con Fiat dalla A alla Z'', ha aggiunto Paolo Scaroni, precisando di non voler entrare nel fatto giuridico.
(ASCA)
''Condivido lo sforzo che sta facendo Fiat per poter produrre in Italia e potrà farlo in Italia soltanto se in Italia, e soprattutto nel nostro Meridione, ci saranno quelle condizioni di competitività, di impegno sul lavoro, di presenza in fabbrica che sono quelle minime per poter sfornare dei prodotti competitivi''.
''Su questo sono d'accordo con Fiat dalla A alla Z'', ha aggiunto Paolo Scaroni, precisando di non voler entrare nel fatto giuridico.
(ASCA)
mercoledì 9 giugno 2010
Paolo Scaroni: Eni beneficia di euro meno forte
"Noi come Eni beneficiamo di un euro meno forte, perchè non è debole ma ancora molto forte".
E' quanto ha dichiarato l'amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni a margine dell'assemblea di Confindustria.
Relativamente al petrolio l'attuale andamento non desta preoccupazioni.
"Abbiamo fatto tutti i calcoli con un prezzo del petrolio a 65 dollari al barile, quindi siamo ancora all'interno di una situazione economicamente valida", ha detto Paolo Scaroni.
(paolo-scaroni.blogspot.com)
E' quanto ha dichiarato l'amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni a margine dell'assemblea di Confindustria.
Relativamente al petrolio l'attuale andamento non desta preoccupazioni.
"Abbiamo fatto tutti i calcoli con un prezzo del petrolio a 65 dollari al barile, quindi siamo ancora all'interno di una situazione economicamente valida", ha detto Paolo Scaroni.
(paolo-scaroni.blogspot.com)
sabato 24 aprile 2010
Cesare Geronzi, presidente di Generali. Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto ad
Cesare Geronzi è il nuovo presidente di Generali.
E' fatta. Adesso la notizia è davvero ufficiale.
Ecco il resto del board:
Vicepresidenti Vincent Bollore', Francesco Gaetano Caltagirone e Alberto Nagel.
Amministratori delegati Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto.
Nel consiglio di amministrazione, che rimarrà in carica per tre anni, Cesare Geronzi, Vincent Bollore', Alberto Nagel, Giovanni Perissinotto, Sergio Balbinot, Ana Botin, Francesco Caltagirone, Diego Della Valle, Leonardo Del Vecchio, Petr Kellner, Angelo Miglietta, Alessandro Pedersoli, Lorenzo Pellicioli, Reinfried Pohl, Paolo Scaroni, Francesco Saverio Vinci con Cesare Calari, Carlo Carraro e Paola Sapienza per la minoranza.
Nel comitato esecutivo il presidente Cesare Geronzi, i tre vice presidenti Vincent Bollore', Francesco Gaetano Caltagirone e Alberto Nagel, gli amministratori delegati Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto, oltre a Leonardo Del Vecchio e Lorenzo Pellicioli.
L'ex presidente Antoine Bernheim è presidente onorario.
E' fatta. Adesso la notizia è davvero ufficiale.
Ecco il resto del board:
Vicepresidenti Vincent Bollore', Francesco Gaetano Caltagirone e Alberto Nagel.
Amministratori delegati Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto.
Nel consiglio di amministrazione, che rimarrà in carica per tre anni, Cesare Geronzi, Vincent Bollore', Alberto Nagel, Giovanni Perissinotto, Sergio Balbinot, Ana Botin, Francesco Caltagirone, Diego Della Valle, Leonardo Del Vecchio, Petr Kellner, Angelo Miglietta, Alessandro Pedersoli, Lorenzo Pellicioli, Reinfried Pohl, Paolo Scaroni, Francesco Saverio Vinci con Cesare Calari, Carlo Carraro e Paola Sapienza per la minoranza.
Nel comitato esecutivo il presidente Cesare Geronzi, i tre vice presidenti Vincent Bollore', Francesco Gaetano Caltagirone e Alberto Nagel, gli amministratori delegati Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto, oltre a Leonardo Del Vecchio e Lorenzo Pellicioli.
L'ex presidente Antoine Bernheim è presidente onorario.
domenica 10 maggio 2009
I posti migliori dove lavorare? Intesa San paolo e l'Eni di Paolo Scaroni
La crisi non scalfisce la fiducia nelle banche come ottimi datori di lavoro.
E' quanto meno ciò che può dire di se stesso il gruppo Intesa Sanpaolo, insignito dell'alloro di «Best employer of choice 2008», la migliore azienda in cui lavorare, da un campione di 2.500 neolaureati italiani. Un anno fa, infatti, la stessa graduatoria delle aziende oggetto del desiderio dei più giovani, metteva ancora al primo posto Intesa Sanpaolo, un primato non scalfito dai primi segnali pesanti della crisi marcati nel 2008. Il risultato è sancito dall'indagine annuale «Recent graduate survey», commissionata da Cesop communication all'istituto di ricerca IpoStat, presentata ieri in un convegno organizzato da Trovolavoro.it del Corriere della Sera.
Dal quale è emersa un'altra conferma: come nel 2007 i neolaureati mettono al secondo posto delle loro preferenze il gruppo Eni di Paolo Scaroni. Per il resto si certificano diverse new entry nelle prime posizioni della classifica. La Bayer sale al terzo posto (era nona), seguita da Fiat Group e, a pari merito al quinto posto, da Apple, Ferrari e Microsoft. Dal sesto al decimo posto seguono poi Barilla, Bnl, Mondadori, Enel e L'Oréal. Le aziende sono state scelte in un panel di 119 imprese proposto durante interviste face-to-face con i neolaureati.
(dal Corriere della Sera)
E' quanto meno ciò che può dire di se stesso il gruppo Intesa Sanpaolo, insignito dell'alloro di «Best employer of choice 2008», la migliore azienda in cui lavorare, da un campione di 2.500 neolaureati italiani. Un anno fa, infatti, la stessa graduatoria delle aziende oggetto del desiderio dei più giovani, metteva ancora al primo posto Intesa Sanpaolo, un primato non scalfito dai primi segnali pesanti della crisi marcati nel 2008. Il risultato è sancito dall'indagine annuale «Recent graduate survey», commissionata da Cesop communication all'istituto di ricerca IpoStat, presentata ieri in un convegno organizzato da Trovolavoro.it del Corriere della Sera.
Dal quale è emersa un'altra conferma: come nel 2007 i neolaureati mettono al secondo posto delle loro preferenze il gruppo Eni di Paolo Scaroni. Per il resto si certificano diverse new entry nelle prime posizioni della classifica. La Bayer sale al terzo posto (era nona), seguita da Fiat Group e, a pari merito al quinto posto, da Apple, Ferrari e Microsoft. Dal sesto al decimo posto seguono poi Barilla, Bnl, Mondadori, Enel e L'Oréal. Le aziende sono state scelte in un panel di 119 imprese proposto durante interviste face-to-face con i neolaureati.
(dal Corriere della Sera)
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