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martedì 13 novembre 2012

Massimo Caputi

Massimo Caputi è uno dei principali manager della finanza immobiliare, ex Amministratore Delegato di Fimit SGR, Sviluppo Italia e Grandi Stazioni e ora presidente di Feidos

Ne ho scritto molto ultimamente riguardo al riassetto Prelios. Ecco quindi la sua biografia.

Massimo Caputi
Massimo Caputi
Massimo Caputi nasce a Chieti l’11 Dicembre 1952.
Nel 1981 lo studio di ingegneria civile di famiglia viene trasformato in una più ampia e strutturata società opertiva. Massimo Caputi cura poi, per oltre 1 miliardo di lire, lo sviluppo e la gestione dei progetti di Proger, nata nel 1983 e diventato uno dei player di riferimento nella progettazione e direzione di grandi opere. Un esempio è il porto turistico di Pescara.
Nel 1996 dopo aver ceduto la suo quota Proger, Caputi viene nominato Amministatore Delegato dalle Ferrovie dello Stato della società di scopo Termini Spa, diventata poi Grandi Stazioni nel 1998, dove ricopre il medesimo ruolo fino al 2002.
Nel 2001 Massimo Caputi porta a conclusione il processo di privatizzazione di Grandi Stazioni. La vendita porterà una cordata di azionisti privati ed esteri al 40% delle quote con un incasso di 280 milioni di euro per l’azionista dello Stato italiano.
Nel 2002 riceve una nuova nomina di Amministratore Delegato della holding dell’Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti, chiamata Sviluppo Italia. Titolo conferitogli dall’allora Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. In tre anni di gestione, Massimo Caputi riesce a far focalizzare l’attenzione pubblica sui settori cruciali dell’economia italiana, il turismo e l’agroalimentrare. Gli investimenti crescono sino a superare il miliardo di euro e i posti di lavoro creati arrivano a decine di migliaia all’anno.
Nel 2000, segnandone la svolta della finanza immobiliare, Caputi diventa ad di Fimit Sgr, una società di gestione del risparmio nata nel 1998 per iniziativa di Medio Credito Centrale e INPDAP. Nel 2002 arriva il collocamento del primo fondo per la Sgr, Fondo Alpha, il primo fondo ad apporto pubblico in Italia e primo fondo immobiliare ad essere quotato presso la Borsa Italiana di Milano. Il successo si consolida nel 2004 con il collocamento e la quotazione del Fondo Beta che ottiene un record di domanda con un bid-to-cover pari ad 1,3 volte l’offerta.
Nel 2006 arriva poi il primo fondo con focus dedicato al settore turistico ed entertainment. Il fondo Delta raggiunge una raccolta da record di ben 210 mln di euro in fase di collocamento.
All’inizio del 2007 Massimo Caputi lascia la guida di Fimit per rientrarvi poi nel luglio 2008 come azionista, rilevando una quota della Sgr, e Amministratore Delegato. A fine 2008, Massimo Caputi porta soluzioni alla situazione diffusa nel sistema bancario italiano. Con i fondi Omega e Omicron Plus, Intesa San Paolo e Unicredit apportano oltre 500 immobili per un controvalore di quasi 2 miliardi di euro. Nel 2009 anche Fondiaria-SAI affida parte del suo patrimonio immobiliare a Fimit Sgr e nasce il fondo Rho.
Nel 2011 si conferma il successo di Massimo Caputi nel creare valore per gli azionisti: dalla fusione di Fimit Sgr e First Atlantic Real Estate (FARE) nasce IDeA Fimit Sgr, il più grande player del settore dei fondi immobiliari in Italia ed il quarto in Europa per asset under management. Ad aprile 2012 Massimo Caputi esercita il suo diritto di put e cede la sua quota in IDeA Fimit.
Attualmente, Massimo Caputi è presidente di Feidos.

sabato 13 ottobre 2012

Massimo Caputi è il prescelto da Prelios

Massimo Caputi ex ad Fimit
Massimo Caputi
Massimo Caputi, ex ad di Fimit, ha ottenuto l'esclusiva su Prelios.

"Il cda di Prelios ha dato l'esclusiva alla Feidos di Massimo Caputi, ex numero uno di Fimit, preferendo questa proposta a quella degli americani di Fortress. La proposta presentata da Feidos e che ha ottenuto dal cda di Prelios l'esclusiva di un mese si basa su una forte iniezione di capitale e una revisione della struttura finanziaria complessiva per riportare il debito sotto controllo.
La trattativa proseguirà nelle prossime settimane e l'offerta iniziale potrebbe subire alcune modifiche, tuttavia almeno gli obiettivi sono stati definiti. A regime la nuova Prelios dovrebbe avere una capitalizzazione attorno ai 175 milioni grazie a un'operazione da complessivi 135 milioni (il resto è il suo valore attuale attualizzato post-aumento). I nuovi capitali arriveranno per 25 milioni da Feidos attraverso un aumento di capitale riservato, per altri 25 milioni dagli attuali aderenti al patto di sindacato (Camfin, Mediobanca, Edizione della famiglia Benetton, Generali, Intesa Sanpaolo e Massimo Moratti) e per i restanti 85 milioni dal mercato.
Per cautelarsi nel caso in cui il mercato non dovesse sottoscrivere l'aumento di capitale per la quota di sua spettanza, di questi ultimi 85 milioni, 30 milioni saranno garantiti dalle banche attraverso la conversione dei crediti e 55 milioni per cassa. L'offerta di Feidos si basa anche su una revisione della struttura finanziaria del debito che attualmente evidenzia un rosso di circa 550 milioni, compresi gli oneri finanziari fino a fine anno. «Abbiamo già individuato un manager di standing internazionale e grande esperienza nel settore immobiliare cui affidare la guida della società» ha detto Massimo Caputi, presidente di Feidos tracciando l'identikit del possibile nuovo ad a cui affiderebbe il rilancio di Prelios. «Obiettivo del pool di investitori riuniti attorno a Feidos - spiega Massimo Caputi, a cui è stata concessa una trattativa in esclusiva per un mese - è trasformare Prelios, anche grazie ad un immediato aumento di capitale, in un polo europeo di servizi immobiliari finanziari». «Intendiamo rilanciare dismettendo gli investimenti diretti che hanno creato un debito insostenibile, operando per creare grande valore per azionisti di Prelios e Investitori dei Fondi gestiti» aggiunge invece Giuseppe Cornetto Bourlot, presidente di Schroeders Italia e esponente degli investitori di Feidos11.
Intanto Davide Malacalza si è dimesso dal cda di Prelios. Prelios ha chiuso la semestrale con circa 600 milioni di patrimonio e 550 di debiti: situazione insostenibile senza un completo turnround dell'azienda, un cambio di strategia, un forte aumento di capitale. Negli ultimi anni Prelios ha puntualmente presentato conti in negativo e forti svalutazioni, mettendo anche a rischio i soldi degli investitori presenti negli oltre 80 veicoli gestiti."
(da Il Tempo "Il cda Prelios sceglie il socio: la cordata di Massimo Caputi")

sabato 6 ottobre 2012

Prelios: l'offerta di Massimo Caputi

Massimo Caputi
Massimo Caputi
Massimo Caputi mette sul piatto 135 milioni, di cui 25 milioni attraverso un aumento di capitale riservato a nuovi soci e 25 milioni per gli attuali azionisti del patto di Prelios.
"Al mercato verrà invece offerto un aumento da 85 milioni che sarà in parte garantito dalle banche per cassa o eventualmente convertendo i crediti in capitale. Ad ogni modo Feidos si è resa disponibile di investire ulteriori 25 milioni in proposito. Nelle casse della nuova Prelios arriveranno oltre 100 milioni di nuova liquidità, mentre i debiti si ridurranno a circa 250 milioni. Questo nuovo debito sarà riscadenziato al 2018 e presenterà da prima interessi bassi, molto sostenibili e legati ai flussi di cassa generati dalla società. Gli altri 300 milioni di passività che gravano sulla capogruppo saranno come congelati sotto forma di un debito che sarà condizionato alla progressiva vendita del patrimonio di Prelios (stimato in circa 600 milioni) e che saranno rimborsati ancor più velocemente se le dismissioni andranno a buon fine generando flussi superiori a 375 milioni."
(da Repubblica.it "L'offerta di Feidos")

venerdì 7 settembre 2012

Crisi e settore immobiliare: rallentano gli uffici, tengono le case

La situazione del settore immobiliare resta sotto osservazione.
Riferisce il Blog di Massimo Caputi : "Margini di crescita secondo qualcuno potrebbero essercene ancora ma sempre selezionando con cautela aree e segmenti.
A livello geografico in Usa a un anno la performance è stata del 37% (a tre oltre il 100%). Nei paesi emergenti a un anno l'indice ha messo a segno +9,5% mentre nel Vecchio continente lo Stoxx Europe 600 Real Estate ha messo a segno solo l'11,42 per cento. In Europa il settore degli uffici ha risentito della crisi in Eurolandia.
Gli investimenti diretti negli immobili commerciali italiani hanno registrato un crollo nel secondo trimestre 2012.
Secondo il broker immobiliare Cbre, nel secondo trimestre, il volume delle transazioni nel settore degli immobili commerciali ha toccato i 382 milioni di euro (-54% rispetto al 2011). Prospettive più stabili per gli immobili residenziali di qualità."

venerdì 30 settembre 2011

Massimo Caputi: più capitali per Italia

Massimo Caputi
Massimo Caputi di Idea Fimit
Massimo Caputi, consigliere delegato della nuova Idea Fimit- sgr leader in Italia di finanza immobiliare -, al seminario organizzato da Giulio Tremonti sul Patrimonio Pubblico, ha dichiarato: “Si devono varare con grande urgenza norme che consentano agli investitori esteri di ritornare in Italia”.
 “Il Paese - ha continuato Massimo Caputi -  può ritornare ad essere un mercato, senza svendere nulla, ma ricorrendo a finanziarizzazioni in Long Lease come in Gran Bretagna sia per immobili, sia per le concessioni, ma è indispensabile che il prossimo decreto del Governo preveda poche norme che diano certezza agli Investitori esteri, fuggiti dopo l’introduzione della supertassazione per chi detiene piu del 5% di un Fondo Immobiliare”
“Senza capitali istituzionali esteri  - ha concluso Massimo Caputi - è impensabile portare avanti un virtuoso processo di valorizzazione e si rischia di cadere in operazioni d’emergenza i cui esiti sono sempre a forte rischio”.
(da Il Quotidiano Immobiliare)