Stamattina su Libero:
L’Unione europea ignora Mario Monti e stanga i bpt. A sorpresa, ieri, la Commissione Ue ha messo sul tavolo una stretta fiscale, in parte già nota e condivisa fra i governi del Vecchio continente. Stiamo parlando della Tobin tax: la tassa sulle transazioni finanziarie che, nella versione finale proposta da Bruxelles, colpisce tutti i tipi di titoli e operazioni. Dunque anche le obbligazioni di Stato, compresi i bot e btp. Una soluzione in netta controtendenza rispetto alla posizione del Governo italiano guidato da Mario Monti, che aveva sempre escluso i bond del Tesoro dal raggio d’azione delle nuove misure tributarie Ue. L’Italia è uno degli 11 Stati che ha aderito al piano e ora, in pratica, si trova a fare i conti con una beffa clamorosa. L’idea di fondo alla base della Tobin tax era di colpire con la mannaia fiscale la speculazione, dunque operazioni come i derivati finanziari. Un modo come un altro per spingere il denaro sulla cosiddetta economia reale, tenendolo alla larga da listini, mercati grigi e manovre spericolate. La filosofia era: favorire gli investimenti dei privati come stimolo per la crescita economica. Il cambio di passo di Bruxelles spiazza Roma e corre il rischio di ridicolizzare lo stesso premier italiano. Il quale ha sempre rivendicato con orgoglio (come il 23 dicembre scorso) che il suo punto di vista - a differenza dell’Esecutivo di Silvio Berlusconi - è sempre stato tenuto in altissima considerazione in sede europea. La mossa di ieri smentisce questa tesi.
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venerdì 15 febbraio 2013
mercoledì 27 giugno 2012
Angela Merkel: Non esistono strade facili per uscire dalla crisi
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Angela Merkel |
Riguardo agli Eurobond, la Merkel ha ribadito la propria contrarietà a tali strumenti definendoli "economicamente controproducenti" e, aggiungendo che "la forza e la solidità della Germania non deve essere sovrastimata". Il cancelliere ribadisce che l'uscita dalla crisi "sarà un processo graduale" e ripete che "non ci può essere crescita senza consolidamento dei conti pubblici".
(Telebrsa)
mercoledì 13 giugno 2012
Crisi finanziaria: Monti convoca un vertice d'urgenza
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Mario Monti |
(onli.it)
giovedì 24 maggio 2012
G8: le necessità primarie sono crescita e posti di lavoro. Grossi timori su Grecia ed Eurozona
Da Camp David il giudizio è unanime: è necessaria “un’agenda forte” contro la recessione. I leader sono inoltre apparsi compatti contro il regime di Assad in Siria e sulle sanzioni all'Iran. All’uscita dal summit pochi ma fondamentali sono apparsi i dictat da seguire per uscire dalla crisi mondiale, primo fra tutti la garanzia di posti di lavoro. La sfida più difficile sarà quella di coniugare la coesione nel perseguire la ripresa con il rigore fiscale necessario. L’interesse primario è apparso subito quello di mantenere la Grecia all’interno dell’Eurozona facendo sì che rispetti gli impegni presi. I grandi Otto hanno ribadito l’importanza per i governi di lavorare per ripristinare la fiducia e nutrire la ripresa grazie a riforme volte ad aumentare produttività, crescita e domanda. Il tutto all’interno di un quadro economico non inflazionistico e credibile. Fonti dell’Eliseo affermano che “c’è una convergenza molto forte tra Francois Hollande e Mario Monti su come promuovere la crescita per uscire dalla crisi”. Il Presidente del Consiglio Monti si è detto ”fiducioso” perche’ l'Italia che ora “è in regola” può chiedere il rafforzamento della crescita ed è “rispettata in Europa e negli Stati Uniti”. Presenti alla cena di apertura anche il presidente della commissione Europea, Josè Manuel Barroso e il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy. Questi hanno ribadito che la Ue farà tutto quanto in suo potere per stabilizzare la Grecia e l’Eurozona, senza piani su eventuali uscite di Atene dall’euro. “Vorrei riaffermare molto chiaramente che vogliamo che la Grecia rimanga nell’eurozona, la Grecia è parte della famiglia europea”, ha detto Barroso. Mentre Van Rompuy ha sottolineato come la partecipazione della Grecia implichi “solidarietà e responsabilità”. A proposito della questione del prezzo del petrolio, Obama verosimilmente proporrà che venga rilasciata parte delle riserve petrolifere strategiche delle diverse nazioni per abbassarne i prezzi. Gran Bretagna e Francia sarebbero concordi. Sul fronte del Medio Oriente, i leader hanno specificato che l’Iran ”ha l’obbligo di dimostrare che il proprio programma nucleare è pacifico”. Altrimenti si andrà avanti sulla strada delle sanzioni, soprattutto sul mercato petrolifero. Riguardo la Siria, l’amministrazione americana afferma che gli Otto hanno concordato sul fatto che vada sostenuto il piano Annan e che il regime di Assad lo debba applicare alla lettera favorendo la transizione politica, se non vuole ripercussioni da parte della comunità internazionale. Anche Medvedev si sarebbe detto d’accordo. Infine, nel corso della cena Obama avrebbe introdotto un argomento imprevisto: quello di promuovere sempre il principio dell’uguaglianza dei diritti per le donne. Argomento che il presidente americano vorrebbe sviluppare durante i prossimi incontri.
giovedì 17 maggio 2012
Obama e Monti sulla crisi: crescita e occupazione obiettivi prioritari
La crescita e l’occupazione sarebbero obiettivi prioritari secondo Il presidente Usa Barack Obama e il presidente del Consiglio italiano Mario Monti per uscire dalla crisi economica che sta attanagliando l'Eurozona.
Ieri i due leader ne hanno discusso durante un colloquio telefonico che anticipa di qualche giorno il G8 di Camp David. Altro tema caldo la guerra in Afghanistan che sarà al centro del vertice Nato a Chicago , a partire da domenica.
La telefonata rappresenta l'ultimo segnale che questo potrebbe essere il momento giusto per stringere i tempi sulla questione crescita nell'Eurozona, dopo anni di politiche di austerita'. La necessita' di stimolare la crescita e tagliare le spese e' stata sottolineata anche dall'elezione del nuovo presidente francese Francois Hollande, che ieri a Berlino ha incontrato il Angela Merkel, strenuo difensore dell'austerity.
Obama e Monti avrebbero convenuto sull’immediato bisogno di intensificare gli sforzi per la creazione di posti di lavoro. ''Il presidente attende di discutere questi argomenti in modo piu' dettagliato con il primo ministro italiano durante la prossima riunione dei leader del G8 a Camp David questo fine settimana'', fa sapere la Casa Bianca. Obama e Monti hanno poi discusso di Afgfhanistan e del passaggio della gestione della sicurezza dalla Nato alle autorita' locali in vista del ritiro delle forze Isaf pervisto entro il 2014.
Ieri i due leader ne hanno discusso durante un colloquio telefonico che anticipa di qualche giorno il G8 di Camp David. Altro tema caldo la guerra in Afghanistan che sarà al centro del vertice Nato a Chicago , a partire da domenica.
La telefonata rappresenta l'ultimo segnale che questo potrebbe essere il momento giusto per stringere i tempi sulla questione crescita nell'Eurozona, dopo anni di politiche di austerita'. La necessita' di stimolare la crescita e tagliare le spese e' stata sottolineata anche dall'elezione del nuovo presidente francese Francois Hollande, che ieri a Berlino ha incontrato il Angela Merkel, strenuo difensore dell'austerity.
Obama e Monti avrebbero convenuto sull’immediato bisogno di intensificare gli sforzi per la creazione di posti di lavoro. ''Il presidente attende di discutere questi argomenti in modo piu' dettagliato con il primo ministro italiano durante la prossima riunione dei leader del G8 a Camp David questo fine settimana'', fa sapere la Casa Bianca. Obama e Monti hanno poi discusso di Afgfhanistan e del passaggio della gestione della sicurezza dalla Nato alle autorita' locali in vista del ritiro delle forze Isaf pervisto entro il 2014.
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