Giampiero Cantoni, su Panorama Economy, parla del ruolo dell'Europa e della moneta unica per uscire dalla crisi economica.
"L’Europa è in crisi, ma dalla crisi si esce solo con l’Europa. Un’Europa nuova e più forte. Il dibattito che si è aperto sugli Eurobond è, in questo senso, incoraggiante. Il conio è di Jacques Delors: quale europeista più autorevole? Nell’ambito, bisogna però distinguere, come hanno fatto Franco Bassanini e Edoardo Reviglio in un articolo sul Sole 24 Ore, fra Eurobond per la crescita e Eurobond per la stabilità. I primi sono l’originaria idea di Delors, che avrebbe sognato emissioni di debito europeo per unificare anche fisicamente l’Europa tutta con strade, infrastrutture, treni veloci. I secondi sono invece lo strumento proposto, fra gli altri, da Giulio Tremonti, per ancorare anche visibilmente l’Euro ad una sola politica fiscale".
(da Giampierocantoni.com, "Anche ai tedeschi conviene salvare la moneta unica")
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mercoledì 7 settembre 2011
venerdì 2 settembre 2011
Crisi: i partecipanti al sondaggio Radiocor
Radiocor in occasione dell'annuale workshop Ambrosetti di Cernobbio, ha lanciato un sondaggio sulla crisi a cui hanno partecipato circa 130 tra banchieri, manager, imprenditori e economisti.
Qui l'elenco completo di chi ha preso parte all'iniziativa.
Tra gli altri, motlo personaggi spesso citati anceh su questo blog, come Giampiero Cantoni, Francesco Perilli, Giuseppe Recchi, Paolo Scaroni, Marco Tronchetti Provera, Pier Francesco Saviotti e tanti altri.
Ora restiamo in attesa dei risultati
Qui l'elenco completo di chi ha preso parte all'iniziativa.
Tra gli altri, motlo personaggi spesso citati anceh su questo blog, come Giampiero Cantoni, Francesco Perilli, Giuseppe Recchi, Paolo Scaroni, Marco Tronchetti Provera, Pier Francesco Saviotti e tanti altri.
Ora restiamo in attesa dei risultati
venerdì 28 gennaio 2011
Giampiero Cantoni: la Lombardia guida la ripresa
Giampiero Cantoni, su Panorama Economy, parla del ruolo della Lombardia e di Milano nella ripresa dalla crisi.
"I dati del sistema camerale raccontano un’Italia nella quale la voglia di fare impresa è sopravvissuta alla crisi economico-finanziaria. In cima alla piramide c’è, e non è una sorpresa, la Lombardia e Milano. La Regione e la città stanno tenendo testa alla crisi e a dirlo sono le cifre: i numeri delle imprese attive innanzitutto. A Milano operano 287 mila imprese, sulle circa 5 milioni e 300mila imprese presenti su tutto il territorio nazionale - numero praticamente analogo a quello dello scorso anno (-0,1 per cento). Le imprese del capoluogo lombardo contano per il 5,4 per cento del totale delle imprese italiano".
"Questi dati - continua Giampiero Cantoni - sono in linea con l’esperienza di ciascuno di noi cittadini milanesi. La nostra città negli ultimi due anni ha visto un grande ricambio nel tessuto imprenditoriale. La crisi ha fatto chiudere esercizi commerciali, ha razionalizzato i circuiti della produzione. Ma ha anche creato nuove opportunità. fate un giro in centro e contate le vetrine nuove. E’ un’esperienza esaltante. Si vede, passo dopo passo, come la città stia cambiando, come si stia evolvendo nella lunga marcia verso l’Expo. Il cuore produttivo del Paese ha voglia di rilanciarsi, seguendo quell’afflato imprenditoriale che da sempre gli è proprio.
I dati del sistema camerale dicono che Lombardia, Veneto, Piemonte e Emilia Romagna non si sono arresi. La fioritura di iniziative è in parte il riflesso di buone scelte politiche. In Lombardia, ad esempio, le start up sono fortemente incentivate, e così pure l’imprenditoria giovanile, con un trattamento fiscale di favore. La strada tracciata con intelligenza da Roberto Formigoni è stata seguita, in misura maggiore o minore, anche dai suoi colleghi. Ma è inutile illudersi che sia abbastanza, o che sia lo Stato, il pubblico, a potersi intestare questa “risorgenza imprenditoriale”.
(da Giampierocantoni.com)
"I dati del sistema camerale raccontano un’Italia nella quale la voglia di fare impresa è sopravvissuta alla crisi economico-finanziaria. In cima alla piramide c’è, e non è una sorpresa, la Lombardia e Milano. La Regione e la città stanno tenendo testa alla crisi e a dirlo sono le cifre: i numeri delle imprese attive innanzitutto. A Milano operano 287 mila imprese, sulle circa 5 milioni e 300mila imprese presenti su tutto il territorio nazionale - numero praticamente analogo a quello dello scorso anno (-0,1 per cento). Le imprese del capoluogo lombardo contano per il 5,4 per cento del totale delle imprese italiano".
"Questi dati - continua Giampiero Cantoni - sono in linea con l’esperienza di ciascuno di noi cittadini milanesi. La nostra città negli ultimi due anni ha visto un grande ricambio nel tessuto imprenditoriale. La crisi ha fatto chiudere esercizi commerciali, ha razionalizzato i circuiti della produzione. Ma ha anche creato nuove opportunità. fate un giro in centro e contate le vetrine nuove. E’ un’esperienza esaltante. Si vede, passo dopo passo, come la città stia cambiando, come si stia evolvendo nella lunga marcia verso l’Expo. Il cuore produttivo del Paese ha voglia di rilanciarsi, seguendo quell’afflato imprenditoriale che da sempre gli è proprio.
I dati del sistema camerale dicono che Lombardia, Veneto, Piemonte e Emilia Romagna non si sono arresi. La fioritura di iniziative è in parte il riflesso di buone scelte politiche. In Lombardia, ad esempio, le start up sono fortemente incentivate, e così pure l’imprenditoria giovanile, con un trattamento fiscale di favore. La strada tracciata con intelligenza da Roberto Formigoni è stata seguita, in misura maggiore o minore, anche dai suoi colleghi. Ma è inutile illudersi che sia abbastanza, o che sia lo Stato, il pubblico, a potersi intestare questa “risorgenza imprenditoriale”.
(da Giampierocantoni.com)
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