giovedì 24 maggio 2012
G8: le necessità primarie sono crescita e posti di lavoro. Grossi timori su Grecia ed Eurozona
Da Camp David il giudizio è unanime: è necessaria “un’agenda forte” contro la recessione. I leader sono inoltre apparsi compatti contro il regime di Assad in Siria e sulle sanzioni all'Iran. All’uscita dal summit pochi ma fondamentali sono apparsi i dictat da seguire per uscire dalla crisi mondiale, primo fra tutti la garanzia di posti di lavoro. La sfida più difficile sarà quella di coniugare la coesione nel perseguire la ripresa con il rigore fiscale necessario. L’interesse primario è apparso subito quello di mantenere la Grecia all’interno dell’Eurozona facendo sì che rispetti gli impegni presi. I grandi Otto hanno ribadito l’importanza per i governi di lavorare per ripristinare la fiducia e nutrire la ripresa grazie a riforme volte ad aumentare produttività, crescita e domanda. Il tutto all’interno di un quadro economico non inflazionistico e credibile. Fonti dell’Eliseo affermano che “c’è una convergenza molto forte tra Francois Hollande e Mario Monti su come promuovere la crescita per uscire dalla crisi”. Il Presidente del Consiglio Monti si è detto ”fiducioso” perche’ l'Italia che ora “è in regola” può chiedere il rafforzamento della crescita ed è “rispettata in Europa e negli Stati Uniti”. Presenti alla cena di apertura anche il presidente della commissione Europea, Josè Manuel Barroso e il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy. Questi hanno ribadito che la Ue farà tutto quanto in suo potere per stabilizzare la Grecia e l’Eurozona, senza piani su eventuali uscite di Atene dall’euro. “Vorrei riaffermare molto chiaramente che vogliamo che la Grecia rimanga nell’eurozona, la Grecia è parte della famiglia europea”, ha detto Barroso. Mentre Van Rompuy ha sottolineato come la partecipazione della Grecia implichi “solidarietà e responsabilità”. A proposito della questione del prezzo del petrolio, Obama verosimilmente proporrà che venga rilasciata parte delle riserve petrolifere strategiche delle diverse nazioni per abbassarne i prezzi. Gran Bretagna e Francia sarebbero concordi. Sul fronte del Medio Oriente, i leader hanno specificato che l’Iran ”ha l’obbligo di dimostrare che il proprio programma nucleare è pacifico”. Altrimenti si andrà avanti sulla strada delle sanzioni, soprattutto sul mercato petrolifero. Riguardo la Siria, l’amministrazione americana afferma che gli Otto hanno concordato sul fatto che vada sostenuto il piano Annan e che il regime di Assad lo debba applicare alla lettera favorendo la transizione politica, se non vuole ripercussioni da parte della comunità internazionale. Anche Medvedev si sarebbe detto d’accordo. Infine, nel corso della cena Obama avrebbe introdotto un argomento imprevisto: quello di promuovere sempre il principio dell’uguaglianza dei diritti per le donne. Argomento che il presidente americano vorrebbe sviluppare durante i prossimi incontri.
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