mercoledì 19 settembre 2012

SOS per il settore immobiliare

Paolo Panchieri
Compra vendite di case quasi dimezzate rispetto agli effervesccenti livelli precrisi, quotazioni che si sbriciolano mese dopo mese nella mancanza di quattrini e di investitori – in soli sei mesi da inizio anno Bologna e Napoli sono scese del 5 per cento, Venezia e Palermo dell’8 – mutui e prestiti fondiari ridotti al lumicino dal terrore delle banche di esporsi a lungo termine nel settore immobiliare, dove chi ha delle pendenze oggi trema. Il mattone, fino a ieri assioma di solidità che non tradisce, si sta trasformando in un cappio al collo che rischia di affondare patrimoni illustri e finanzieri rampanti. Ma anche di impoverire le normali famiglie italiane che nel mattone hanno vincolato il 60 per cento della loro ricchezza: chi deve vendere lo fa in tempi biblici e con forti sconti, l'Imu (di cui si avvicina la seconda tranche) spinge ad affittare, ma con rendimenti sempre più scarsi. Mentre chi dà in affitto su larga scala come i fondi o le Sgr (società di gestione del risparmio) rischia ogni giorno di vedersi soffiare gli inquilini dai concorrenti, che promettono loro canoni al ribasso più le spese di trasloco.

«Non vedo ripresa prima del 2014», afferma Claudio Pancheri, amministratore della società di consulenza immobi liare Raethia, «e per sistemare le operazioni in cui sono coinvolte, le banche dovranno accettare un taglio del 50 per cento del valore finanziato». Gli operatori alla cui porta prima facevano la fila, pronti ad aprire linee di credito senza limite, sono diventati per i banchieri l'incubo più nero. Secondo la Banca d'Italia, sul sistema bancario nazionale gravano oltre cento miliardi di crediti in sofferenza legati al settore."

(da L'Espresso "SOS casa")

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