giovedì 11 giugno 2009

Bollorè e Mediobanca: nessuna uscita dal patto del gruppo di Cesare Geronzi

"Il patto Mediobanca scade in inverno, quindi inizieremo a riunirci a partire da settembre. Ma credo che non ci saranno problemi di sorta per rinnovarlo: mi sembra che nessuno abbia intenzione di ritirarsi, penso che resteranno tutti".
E' quanto ha dichiarato Vincent Bolloré, socio del gruppo di Cesare Geronzi con il 5%.

"Il rinnovo del patto non è affatto scontato, specie dopo le tensioni - legate alla crisi finanziaria - che hanno coinvolto il primo azionista Unicredit. Ma Bolloré, socio e consigliere di Piazzetta Cuccia, sembra allontanare il rischio di qualunque sorpresa: «C’è una grande unanimità tra gli azionisti e sulla governance della banca». Mediobanca «è straordinaria. In un periodo difficile, ottiene risultati operativi ottimi, risente solo del valore dei titoli del suo portafoglio, come Generali, ma con la ripresa della Borsa questo fattore sparirà e l’utile aumenterà in modo importante». In particolare Bolloré ha rilevato come lo sviluppo di CheBanca! sia «molto favorevole». Pieno apprezzamento per i vertici della banca: «Alberto Nagel è una persona di grande talento e l’equipe Geronzi-Nagel-Pagliaro è ottima». Nessuna riunione in Piazzetta Cuccia in vista, comunque: «Prima di settembre è tutto calmo».
E Bolloré ha parlato anche dell’altra importante scadenza in agenda nel 2010: il rinnovo del vertice delle Generali - di cui Mediobanca è il primo socio - con il presidente Antoine Bernheim in scadenza. Ebbene: «Spetta al consiglio di Generali decidere quello che deve essere fatto. Io sono solo consigliere e azionista di Mediobanca. Bernheim è un presidente eccellente e dietro di lui c’è un’équipe che ha mostrato la propria competenza, visto che oggi le Generali sono tra i leader mondiali, considerando che i grandi concorrenti, come Allianz o Axa, vanno meno bene», ha peraltro sottolineato Bolloré. Ieri Bernheim ha ribadito la sua intenzione di non ricandidarsi, aggiungendo comunque che sarebbe felice se gli venisse chiesto di restare.
Sul suo gruppo, Bolloré ha detto che «dovrebbe avere un esercizio 2009 migliore del 2008», sia pure con un fatturato in calo. L’occasione era infatti l’assemblea degli azionisti della società che raggruppa le attività industriali del gruppo francese".
(Il Giornale)

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