La crisi dei mutui subprime ha coinvolto in maniera massiccia tutti i mercati finanziari e l'uso massiccio di questo genere di mutui è stato al causa scatenante dell'attuale crisi finanziaria globale.
Il sito finanzautile.org spiega la questione in modo piuttosto semplice e chiaro:
"Da circa 5-6 anni gli operatori immobiliari statunitensi offrono mutui anche a persone con caratteristiche di affidabilità assai precarie. Questi mutui (effettuati a tassi molto elevati e quindi molto redditizi per le banche) rappresentano il 13% di tutto il settore. Gli Istituti che erogano il prestito devono a questo punto reperire i capitali e l’operazione si concretizza con l’emissione di prodotti finanziari simili alle obbligazioni che vengono venduti in tutto il mondo (soprattutto ad investitori istituzionali statunitensi ed europei). Naturalmente, poichè i clienti di questi mutui pagano tassi più alti della media del settore, anche chi detiene le obbligazioni legate ad essi percepisce degli interessi superiori alla media. La logica alla base di questi prodotti è che proprio i sottoscrittori dei mutui (attraverso il pagamento delle rate) sono a garanzia delle cedole e della restituzione del capitale.
Ora la parte dolente della questione: una percentuale molto elevata (molto più elevata dei modelli matematici delle banche d'affari e delle agenzie di rating) dei sottoscrittori dei mutui subprime ha smesso di pagare le rate dovute, mandando in crisi tutto il sistema legato a questo settore.
Le prime ad entrare in crisi sono state le società specializzate nell'erogazione di questi mutui subprime; successivamente hanno cominciato ad entrare in crisi le banche d'affari statunitensi che si occupavano dell''assemblaggio (il termine tecnico è "cartolarizzazione") dei prodotti obbligazionari garantiti dai mutui subprime. Infine sono entrati in crisi tutti gli investitori istituzionali che avevano acquistato questi prodotti attratti dai rendimenti elevati."
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