lunedì 29 giugno 2009

Le multinazionali italiane secondo Mediobanca: poche, piccole e con troppo Stato

Poche di numero, piccole di dimensione, con troppa presenza pubblica nel loro azionariato, caratterizzate da bassa produttivita', poca reddittivita' e scarsa capitalizzazione. E' la fotografia scattata sulle multinazionali italiane dal centro Ricerce e Studi di Mediobanca, l'istituto guidato da Cesare Geronzi.

Secondo i dati che emergono dall'"Indagine sulle Multinazionali", presentata la settimana scorsa a Milano, sono solo 17 le multinazionali italiane, piu' piccole e incapaci di crescere rispetto ai competitors delle economie mature (Europa, Nord America e Giappone) che al contrario diventano sempre piu' grandi sia per effetto di crescita interna sia come conseguenza di acquisizioni e fusioni. Pesa poi la forte presenza dello Stato come azionista di controllo: delle tre multinazionali italiane veramente importanti (Eni, Fiat ed Enel), due (Eni ed Enel), sono a controllo statale. A voler fare un paragone con il resto d'Europa, emerge che e' la presenza statale francese a generare il giro d'affari maggiore (quasi 200 miliardi di euro), pesando pero' solo il 28% sul sistema delle multinazionali d'Oltralpe. Opposto il caso italiano, dove il controllo statale fa capo a una quota rilevante delle multinazionali (49,6%) generando pero' un giro d'affari inferiore, pari circa 150 miliardi di euro.

Non mancano altre tradizionali ombre tutte italiane sul sistema della multinazionali: lo scarso impegno nella ricerca, che vede l'Italia fanalino di coda in Europa sul fronte dei ricavi derivati da produzioni hi-tech, la marcata tendenza al debito bancario rispetto ad altre forme di indebitamento (bond, obbligazioni). Ci sono infine tutta una serie di indicatori finanziari che la dicono lunga sulle multinazionali italiane: la produttivita' e' la piu' bassa d'Europa, tutti gli indicatori di reddittivita' restano ampiamente sotto la media europea (margini netti su fatturato pari a 6,8% rispetto a una media del 9,6%, utile netto su fatturato pari al 3,3% contro una media del 5,6%) e anche sul fronte della patrimonializzazione, le multinazionali italiane si confermano le meno 'liquide' e le piu' sottocapitalizzate rispetto alla media europea e mondiale.

Nessun commento:

Posta un commento