L’operazione di diversificazione attuata dal gruppo De Agostini non ha, per ora, portato a nessun risultato positivo, dopo una perdita negli utili pari a 125 milioni di euro rispetto al 2007.
Pessima anche la situazione patrimoniale del gruppo, con un peggioramento della posizione finanziaria netta consolidata misurabile con una perdita pari a 4,77 miliardi di euro, cominciata nel 2006. La crescita del debito si è poi tradotta in una forte diminuzione del patrimonio netto consolidato, al punto che la stessa De Agostini ha deciso di recente di mettere a punto un aumento di capitale da 300 milioni di euro.
Nel 2007 la De Agostini è divenuta il terzo socio di Generali, dopo Mediobanca, il gruppo di Cesare Geronzi, e la Banca d’Italia e l’ad è entrato nel comitato esecutivo della società assicurativa: le premesse per valorizzare un investimento di questo tipo erano allora molto forti. Ma nel frattempo, la crisi ha portato il titolo di Generali a 15 euro, mettendo in difficoltà lo stesso gruppo piemontese, il quale deve fare ora i conti con una minusvalenza potenziale di circa 350 milioni.
Il piano di ristrutturazione della De Agostini prevede ora una riduzione graduale degli organici di 210 unità.
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