giovedì 2 luglio 2009

Europa, il vero rischio è la deflazione

"I dati diffusi stamane sui prezzi alla produzione indicano che in Europa vi è un rischio che è forse più pronunciato che altrove: la deflazione, lo stesso male che ha portato ad un impoverimento di un decennio il Giappone. La gente consuma poco ed i prezzi alla produzione (ad Aprile il prezzo del petrolio aveva già iniziato a salire) scendono. I salari quindi scendono, così come il prezzo delle case.
I prezzi al consumo vedranno con ogni probabilità una caduta ancora maggiore, perchè la domanda si contrae. Tale fenomeno sarà aggravato dall'apprezzamento dell'Euro cui il maldestro intervento di ieri della Merkel ha dato un'ulteriore spinta.
Le banche centrali sono obbligate ad effettuare massiccie operazioni di riacquisto titoli e , contrariamente a quanto tutti oramai credono in questa fase, il rischio maggiore è ancora la deflazione, o la Fed avrebbe già iniziato ad alzare i tassi. L'unica spinta inflazionistica viene dal petrolio, per ragioni non legate alla domanda ma all'offerta, mentre si continua a non avere un serio piano energetico paneuropeo.
Invece che fare campagna pre-elettorale, i politici dovrebbero favorire il coordinamento delle politiche monetarie dei vari blocchi, cosa che tranne nel periodo di più acuta crisi non sta più succedendo."
(finanze.net)

3 commenti:

  1. I prezzi delle case diminuiscono dappertutto tranne che a Milano. Chissà come mai! Daniela

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  2. qui bisogna iniziare a spezzare questo mito della deflazione come male per l'economia. non è vero. anzi è l'unica cura efficace per uscire dalla crisi. Costa tutto di meno e questo è un bene per i consumatori che inizieranno a comprare. inoltre,e questa eè la parte più importante del discorso, la deflazione farà si che le aziende inefficienti falliscano perchè le loro inefficienze non potranno essere coperte con prezzi alti visto che c'è la deflazione. Falliranno e inizieranno ad emergere o si potenzieranno quelle aziende efficienti che così inizieranno a rimettere in moto l'economia per un nuovo ciclo. inoltre i tassi giusti ne alti ne artificilamente bassi (questi dovuti alle immissioni di liquidità delle banche centrali) faranno sì che ancora di più le aaziende inefficienti che prima potevano sopravvivere grazie a tassi bassi,con tassi normali vengano spazzate via. così altra pulizia e rinnovamento dell'economia....

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  3. Sono perfettamente d'accordo con il commento precedente che sostiene l'utilità di una progressiva deflazione dei prezzi, da non confondere con la deflazione della moneta circolante che piuttosto andrebbe potenziata, in seguito alla progressiva perdita del suo potere d'acquisto.
    Qualcuno si domanda il perchè del calo dei consumi. Ebbene, sappiamo tutti che ciò che costava 1000 lire nel 2001 oggi costa almeno un euro.
    Ciò significa un aumento dei prezzi del 100%. Quanti hanno avuto in questo otto anni un aumento dei redditi del 100% ? Per molti di questi, coloro che arrivavano già allora a fatica alla fine del mese, il differenziale tra prezzi e redditi si è tradotto in un calo dei consumi.
    Ecco quindi che finchè non si riporterà l'equilibrio tra prezzi e redditi, o aumentando i redditi o diminuendo i prezzi, la crisi potrà soltanto peggiorare.

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