giovedì 9 luglio 2009

Puntare sulla Cina per uscire dalla crisi

Dopo gli USA, anche la Cina si affida alla Fiat per sviluppare veicoli a bassi consumi e ridotte emissioni. Si comincerà dal 2011: l'accordo è stato siglato durante la missione romana del presidente cinese Hu Jintao.
Berlusconi ha sottolineato di avere un'opinione diversa dal presidente cinese circa l'evoluzione della crisi. «Hu Jintao ritiene che siamo ancora in piena recessione ma io penso che il peggio sia passato» ha detto il premier alla platea degli imprenditori con in prima fila il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia. L'obiettivo è quello di entrare «nell'arco di tre anni tra i primi tre Paesi che hanno investimenti in Cina».
Non solo investimenti italiani in Cina, ma attrazione di investimenti e turismo cinesi in Italia. Berlusconi ha poi sottolineato che «la presenza sui mercati orientali è un'opportunità per tirarci fuori dalla crisi». Oltre alla Fiat, le Generali hanno messo un piede nel mercato dei fondi pensione a contributo aziendale rilevando per 100 milioni di euro il 30% della società di gestione Guotai e Mediobanca, il gruppo bancario guidato da Cesare Geronzi, ha definito un memorandum d'intesa con la China Development Bank che è il canale usato da Pechino a sostegno della crescita delle infrastrutture.

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