Cesare Geronzi, su Milano Finanza di oggi, parla di crisi economica e moneta unica:
"Sarebbe catastrofico oggi decidere l'uscita dall'euro". Cesare Geronzi non usa perifrasi per dire come la pensa sulla moneta unica nel pieno della crisi finanziaria che sta fiaccando l'Europa. Il presidente delle Generali, intervenuto alla Cattedra di san Giusto alla diocesi di Trieste, ritiene piuttosto che serva più Europa in questa fase, e addirittura si spinge anche oltre, affermando la "crucialità di una governante globale da costruire, fino all’ipotesi della realizzazione di una sorta di embrionale banca centrale globale", su cui "non si dovrebbe ulteriormente indugiare".
Se l’origine della crisi è la mancanza di regole, sono queste che devono tornare sulla scena politica, sostiene Cesare Geronzi. E’ mancata la regolamentazione finanziaria a livello globale, fondata su Fondo monetario, Banca Mondiale, Organizzazione mondiale del commercio e Financial stability board. Anche il vertice G20 di Seul ha prodotto un risultato deludente, con impegni generici contro il protezionismo e le svalutazioni competitive: "L’unica misura concreta approvata riguarda Basilea3". Anche a livello europeo, continua Cesare Geronzi, "al di là della nuova architettura della vigilanza che decollerà il primo gennaio, che non è una riforma sostanziale", non sono stati fatti passi consistenti: "Nulla si è fatto in materia di derivati", nonostante la necessità di regolarne gli scambi su una piattaforma centralizzata. Mentre serve molto di più: l’alternativa all’uscita dall’euro è piuttosto "un progresso nei meccanismi di integrazione verso un vero governo economico, obiettivo ben diverso dalla rielaborazione in corso del patto di stabilità.
In particolare bisogna rafforzare l’Eurosistema e dotare le istituzioni comunitarie di un piano anticontagio generale. Non va perso altro tempo nell’affrontare il caso del Portogallo". E bene, secondo Cesare Geronzi, fa il governatore della Bce, Jean-Claude Trichet, a tenere alta la guardia contro le tensioni finanziarie sempre in agguato.
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