giovedì 14 aprile 2011

Francesco Perilli di Equita Sim - intervista su Sole Plus 24

Francesco Perilli di Equita Sim è stato intervistato da Sole Plus 24, il settimanale de Il Sole 24 0re. Leggiamo le sue risposte.

Francesco Perilli di Equita Sim
Francesco Perilli di Equita Sim
Dottor Perilli, le borse con le eccezioni di Piazza Affari e Madrid vengono da un biennio di forte rimbalzo dopo la grande crisi. Il 2011 sarà ancora all'insegna della crescita?
Francesco Perilli - Avremo a che fare ancora con mercati volatili, ma ci aspettiamo comunque performance positive dei listini.
L'economia globale cresce più del previsto, gli utili stanno sorprendendo in positivo e gli investitori sono tuttora sottoinvestiti sull'azionario europeo e in modo particolare sui titoli italiani.
Ma ci sono fattori esogeni che pesano. Penso alla Libia, al prezzo del petrolio in risalita, ai primi bagliori d'inflazione.
Francesco Perilli - Un po' d'inflazione è benvenuta, tanto è vero che fino a qualche mese fa tutti erano preoccupati da un'eventuale, e per me assai più pericolosa, deflazione. L'aumento del prezzo del petrolio non è un problema se rimarrà temporaneo, ma la verità è che nessuno sa prevedere come evolverà la situazione geopolitica e quindi l'unica soluzione è concentrarsi su titoli con buoni fondamentali.
Resta sullo sfondo il tema dei debiti sovrani dei Pigs. Le banche irlandesi sono di fatto fallite e ormai nazionalizzate. La Spagna avrà a che fare con un'ondata di emissioni sia governative che bancarie. Moody's ha ulteriormente bocciato la Grecia e le sue banche. Non mi pare una situazione rosea.
Francesco Perilli - In realtà il rafforzamento dell'euro segnala che i timori di una nuova crisi sistemica sono remoti. I governi europei hanno probabilmente capito che è meno costoso anticipare le crisi aziché reagire ex-post. Detto questo è evidente che è un fattore di instabilità da tenere monitorato.

Le borse sono salite anche sull'onda della forte liquidità immessa nel sistema dalle banche centrali e da un mercato obbligazionario assai meno conveniente. Può durare ancora questo meccanismo o c'è il rischio di creare una nuova bolla?
Francesco Perilli - L'ampia liquidità immessa nel sistema deve essere gestita e gradualmente ridotta. Appare chiaro che la Bce vuole dare dei segnali da subito, mentre la Fed è più attendista anche se storicamente ha sempre anticipato la Bce nell'inversione della politica monetaria.
I titoli industriali, le mid cap in particolare, ma anche Pirelli e Fiat hanno dato grandi soddisfazioni agli investitori. Il trend può proseguire quest'anno con la stessa intensità?
Francesco Perilli - Non con la stessa intensità perché molta strada sulla via del rialzo è già stata percorsa. Però le aziende che sapranno difendersi dal rialzo delle materie prime e con prodotti in grado di affermarsi sui mercati internazionali avranno ancora spazio.
Le banche italiane hanno appesantito i listini. Poi dal l'inizio di quest'anno c'è stato il rimbalzo. Ora il governatore Draghi ha ricordato al necessità di ricapitalizzare. Come sarà il 2011 per le banche italiane?
Francesco Perilli - Potrebbe essere meno negativo di quello che molti pensano se l'Euribor a tre mesi inizierà a salire, cosa che
appare inevitabile viste le recenti dichiarazioni di Trichet. Però resta molta strada da fare per tornare a un livello di redditività che consenta ai prezzi di ripartire in modo non episodico.

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