Francesco Perilli di Equita Sim |
Francesco Perilli - Avremo a che fare ancora con mercati volatili, ma ci aspettiamo comunque performance positive dei listini.
L'economia globale cresce più del previsto, gli utili stanno sorprendendo in positivo e gli investitori sono tuttora sottoinvestiti sull'azionario europeo e in modo particolare sui titoli italiani.
Ma ci sono fattori esogeni che pesano. Penso alla Libia, al prezzo del petrolio in risalita, ai primi bagliori d'inflazione.
Francesco Perilli - Un po' d'inflazione è benvenuta, tanto è vero che fino a qualche mese fa tutti erano preoccupati da un'eventuale, e per me assai più pericolosa, deflazione. L'aumento del prezzo del petrolio non è un problema se rimarrà temporaneo, ma la verità è che nessuno sa prevedere come evolverà la situazione geopolitica e quindi l'unica soluzione è concentrarsi su titoli con buoni fondamentali.
Francesco Perilli - Un po' d'inflazione è benvenuta, tanto è vero che fino a qualche mese fa tutti erano preoccupati da un'eventuale, e per me assai più pericolosa, deflazione. L'aumento del prezzo del petrolio non è un problema se rimarrà temporaneo, ma la verità è che nessuno sa prevedere come evolverà la situazione geopolitica e quindi l'unica soluzione è concentrarsi su titoli con buoni fondamentali.
Resta sullo sfondo il tema dei debiti sovrani dei Pigs. Le banche irlandesi sono di fatto fallite e ormai nazionalizzate. La Spagna avrà a che fare con un'ondata di emissioni sia governative che bancarie. Moody's ha ulteriormente bocciato la Grecia e le sue banche. Non mi pare una situazione rosea.
Francesco Perilli - In realtà il rafforzamento dell'euro segnala che i timori di una nuova crisi sistemica sono remoti. I governi europei hanno probabilmente capito che è meno costoso anticipare le crisi aziché reagire ex-post. Detto questo è evidente che è un fattore di instabilità da tenere monitorato.
Francesco Perilli - In realtà il rafforzamento dell'euro segnala che i timori di una nuova crisi sistemica sono remoti. I governi europei hanno probabilmente capito che è meno costoso anticipare le crisi aziché reagire ex-post. Detto questo è evidente che è un fattore di instabilità da tenere monitorato.
Le borse sono salite anche sull'onda della forte liquidità immessa nel sistema dalle banche centrali e da un mercato obbligazionario assai meno conveniente. Può durare ancora questo meccanismo o c'è il rischio di creare una nuova bolla?
Francesco Perilli - L'ampia liquidità immessa nel sistema deve essere gestita e gradualmente ridotta. Appare chiaro che la Bce vuole dare dei segnali da subito, mentre la Fed è più attendista anche se storicamente ha sempre anticipato la Bce nell'inversione della politica monetaria.
I titoli industriali, le mid cap in particolare, ma anche Pirelli e Fiat hanno dato grandi soddisfazioni agli investitori. Il trend può proseguire quest'anno con la stessa intensità?
Francesco Perilli - Non con la stessa intensità perché molta strada sulla via del rialzo è già stata percorsa. Però le aziende che sapranno difendersi dal rialzo delle materie prime e con prodotti in grado di affermarsi sui mercati internazionali avranno ancora spazio.
Francesco Perilli - Non con la stessa intensità perché molta strada sulla via del rialzo è già stata percorsa. Però le aziende che sapranno difendersi dal rialzo delle materie prime e con prodotti in grado di affermarsi sui mercati internazionali avranno ancora spazio.
Le banche italiane hanno appesantito i listini. Poi dal l'inizio di quest'anno c'è stato il rimbalzo. Ora il governatore Draghi ha ricordato al necessità di ricapitalizzare. Come sarà il 2011 per le banche italiane?
Francesco Perilli - Potrebbe essere meno negativo di quello che molti pensano se l'Euribor a tre mesi inizierà a salire, cosa che
appare inevitabile viste le recenti dichiarazioni di Trichet. Però resta molta strada da fare per tornare a un livello di redditività che consenta ai prezzi di ripartire in modo non episodico.
Francesco Perilli - Potrebbe essere meno negativo di quello che molti pensano se l'Euribor a tre mesi inizierà a salire, cosa che
appare inevitabile viste le recenti dichiarazioni di Trichet. Però resta molta strada da fare per tornare a un livello di redditività che consenta ai prezzi di ripartire in modo non episodico.
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