giovedì 20 giugno 2013

Borse europee nervose in attesa della Fed. Spread a 270. Wall Street debole, tonfo finale

Dalla Repubblica.

MILANO - L'accordo sull'anti riciclaggio arrivato dal G8, insieme alle prese di posizione su crescita e lavoro hanno lasciato indifferenti i mercati assetati di stimoli per il breve periodo. La crescita, quando arriverà, servirà - eventualmente - a consolidare i profitti, ma si tratta ancora di una prospettiva troppo lontana. Gli addetti ai lavori preferiscono quindi concentrarsi sugli stimoli in arrivo dalla grandi banche centrali. Oggi è toccato alla Fed che ha chiuso la due giorni di riunioni del Fomc, il braccio di politica monetaria: a mercati europei già chiusi, Ben Bernanke, che a gennaio cederà la guida della banca centrale (al suo posto potrebbe arrivare la sua vice Janet Yellen) ha annunciato che i tassi restano invariati e ha confermato il programma di acquisto di titoli da 85 miliardi di dollari al mese. "Dal 2014 - ha però avvertito Bernanke - la politica di stimoli monetari potrebbe essere interrotta".
In questo contesto i mercati hanno mostrato nervosismo con repentine oscillazioni. Piazza Affari torna in sofferenza sull'incertezza di Wall Street e alla fine Milano cede lo 0,94%, sui minimi di giornata. A pesare maggiormente sul Ftse Mib sono le banche, ma anche Telecom Italia incappa in una giornata negativa con una performance tra le peggiori delle blue chip. Bene di contro Mediaset, che proprio nel giorno della sentenza della Corte Costituzionale per la vicenda del legittimo impedimento nel processo sul Biscione, tocca i livelli del novembre 2011 con un balzo di quasi cinque punti. Rimbalza invece Saipem dopo i recenti tracolli. Nel resto del Vecchio Continente, Parigi chiude a -0,55%, Londra a -0,4% e Francoforte a -0,39%. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi scende leggermente sotto quota 270 punti base, per un rendimento del decennale italiano sul mercato secondario al 4,2%. L'euro chiude sui livelli di apertura, sul filo di quota 1,34 dollari, mentre i mercati guardano alle decisioni della Fed, che saranno prese stasera. La moneta europea passa di mano a 1,3394 dollari, dopo essere salita fino a un top di 1,3411. A livello macroeconomico si segnala il +2% registrato dal settore delle costruzioni nell'Eurozona in aprile, la prima inversione di tendenza rispetto ai ribassi iniziati negli ultimi mesi del 2012. In Italia si è registrato un balzo del 5,5%.
Debole Wall Street che, dopo l'annuncio delle decisioni della Fed, accentua le perdite: in chiusura il dow jones perde l'1,34 per cento; il Nasdaq l'1,12. Pesa anche il fatto che negli Stati Uniti le richieste di mutui nell'ultima settimana (terminata il 14 giugno) sono calate del 3,3% a 648,9 punti da 670,7 punti una settimana fa.

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