giovedì 5 settembre 2013

Eurostat, nell'Eurozona la recessione è «tecnicamente» finita. Anche in Italia la frenata si attenua

Torna il segno più davanti all'indice del Prodotto interno lordo dell'Eurozona. Dopo un anno e mezzo di recessione, Eurostat ha confermato oggi il ritorno alla crescita, per quanto timida, del Pil europeo nel secondo trimestre di quest'anno, dopo sei rilevazioni consecutive in calo, già anticipato da una prima stima a Ferragosto. Il Pil è salito dello 0,3% nell'Eurozona (i 17 paesi che hanno aderito all'euro) e dello 0,4% nell'Ue (che nel periodo aprile/giugno era ancora composta da 27 paesi, ai quali solo in luglio si è aggiunta la Croazia). Rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il dato resta negativo nell'Eurozona (-0,5%) mentre è stabile nell'Ue a 27. Per Eurostat, l'Europa si porta così, almeno tecnicamente, fuori dalla recessione, confermando la prima stima dell'ufficio europeo di statistica del 14 agosto.

Italia ancora in frenata, ma meno rispetto al I° trimestre
Meno positivo il dato del Pil riferito all'Italia. Dopo il calo registrato ieri dall'Ocse (-2,4% nel 2012, con ulteriore flessione dell'1,8% nel 2013), l'Eurostat stima il Pil nazionale ancora in discesa nei primi sei mesi dell'anno dello 0,2% rispetto al primo trimeste, calo che comunque segna una attenuazione della contrazione rispetto al -0,6% registrato a inizio anno. Tra gli Stati membri i cui dati sono disponibili, il dato migliore su base trimestrale arriva dal Portogallo (+1.1%), seguito da Germania, Lituania, Finlandia e Regno Unito (tutti a +0.7%). Oltre all'Italia, l'arretramento piu' consistente riguarda invece Cipro (-1.4%), Slovenia (-0.3%), e Olanda (-0.2%).

La soddisfazione di Van Rompuy: finita la crisi esistenziale dell'eurozona
Soddisfatto per i dati diffusi dal Eurostat il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy: «La "crisi esistenziale" dell'eurozona è finita. Ma la crisi economica, di crescita e lavoro, è ancora con noi» e quindi «non è tempo per compiacersi: la spensieratezza potrebbe mettere in pericolo gli sforzi fatti ed i risultati raggiunti». Per Van Rompuy, si cominciano a vedere «risultati concreti», dal momento che i segnali di crescita «sono disomogenei, modesti, forse fragili, ma positivi».

Rehn: segnale di svolta per l'economia europea
La conferma delle previsioni di Ferragosto spinge il portavoce del commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, a paralre di «ulteriore segnale che l'economia europea ha raggiunto il momento di svolta». Insieme ai recenti indicatori sulla fiducia del business e dei consumatori in rialzo, il dato di oggi «é una conferma della previsione di un graduale ritorno alla crescita nella seconda metà dell'anno».

Brunetta: Italia grande malato, Saccomanni chiarisca coperture Imu
In Italia, gli ultimi dati Eurostat sul Pil (che seguono alle fosche previsioni Ocse di ieri) sono accolti con toni pessimistici dal capogruppo Pdl alla Camera, Renato Brunetta, che sottolinea come l'Italia sia tornata ad essere «il "grande malato d'Europa". Gli altri Paesi sono usciti dalla crisi, noi no». Brunetta invita quindi il ministro dell'Economia Saccomanni a «dire subito cosa intende fare per invertire la rotta», spiegando agli italiani «come coprirà il non aumento dell'Iva dal prossimo primo ottobre (1 miliardo)» e come finanzierà «la cancellazione della seconda rata dell'Imu sulle prime case e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole (2,4 miliardi)».

1 commento:

  1. Buongiorno,

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    Ho appena visitato la vostra pagina e la trovo molto interessante: per questo motivo vorrei proporvi una collaborazione redazionale.

    E' questo l'indirizzo giusto?

    In attesa di un vostro gentile riscontro.

    Saluti,

    Davide

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