lunedì 15 giugno 2009

Burani: Mediobanca, la banca di Cesare Geronzi, advisor per la ristrutturazione, impone l’uscita dal settore gioielli

Giovanni Burani, amministratore delegato e stratega finanziario del Mariella Burani Fashion Group, aveva dichiarato nell’autunno 2006 che aveva in progetto di "fare shopping nel distretto orafo di Vicenza. L’obiettivo è creare un polo del gioiello forte e integrato con gli altri nostri business".
A nemmeno tre anni di distanza, il gruppo emiliano ha annunciato lo smantellamento del progetto, vista l’emergenza debiti e il pessimo andamento dell’oreficeria italiana.

Dopo aver venduto il 50 % dell’aretina Rosato, Burani sta ora per chiudere la cessione di Calgaro, di cui aveva acquistato il 51 % nel marzo del 2007.

Nel 2006, Burani aveva comprato anche Facco Corporation e ci aveva provato con pressoché tutte le società vicentine di gioielleria.
Adesso Mediobanca, l'istituto bancario di Cesare Geronzi, advisor per la ristrutturazione del debito del gruppo emiliano, ha imposto l’uscita dal settore gioielli.
Cade così la possibilità che il distretto orafo berico possa contare su un player forte. Il precipitoso abbandono dell’oro, inoltre, la dice lunga sulla situazione del settore alle prese non solo con la crisi mondiale ma anche con un declino strutturale che sta falcidiando le imprese.

Cito dal Corriere della Sera: "Ieri il titolo Burani, dopo una sospensione per eccesso di rialzo, ha chiuso con un +3,22% a Piazza Affari, sulla scorta delle indiscrezioni che riguardano soprattutto la ri­strutturazione del debito: l’esposizione della holding della famiglia è di 43 milioni di euro, la scadenza è nel 2011 ma il termine originario del­l’ultima rata di rimborso è sta­to prorogato alla fine del 2013. Quanto alla controllata Mariella Burani Fashion Group, l’ad Giovanni Burani, assistito da Mediobanca, il 27 maggio scorso aveva già ottenuto un assen­so di massima al consolida­mento dei debiti dalla società quotata, per una cifra intorno ai 150 milioni. Via libera che Burani aveva ottenuto a fronte di un piano complessivo per il 2009 che prevede, appunto, l’uscita del gruppo dalla gioielleria e l’abbandono dell’idea di fare anche in questo settore un polo di marchi del lusso accessibile, come è stato per la pelletteria. Burani, in questa area, attraverso Antichi Pellet­tieri controlla Biasia, altro noto marchio vicentino."

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