Mercoledì sera si è tenuto a Brescia un incontro dedicato a crisi, lavoro e imprese.
Relatori Marco Fenaroli, segretario generale Cgil, Gianfranco Dallera, presidente Aib, e Adriano Paroli, sindaco della città.
Tra le necessità emerse, il bisogno di dialogo tra le parti e di cambiare alcune leggi che zavorrano le realtà virtuose, quelle che riescono a contrastare con la forza delle idee e dell’innovazione la congiuntura sfavorevole.
Secondo Fenaroli, "bisogna ritarare il numero di cittadini che hanno perso o che rischiano di perdere il lavoro. Servono, poi, i fondi per altri due anni di cassa integrazione. Il governo deve riuscire a trovare la copertura finanziaria, altrimenti sarà una tragedia sociale”.
Per Dallera il sistema deve invece diventare più meritocratico, anche per quanto riguarda la contrattazione salariale: "Dobbiamo portare la negoziazione dove viene prodotta la ricchezza, è l'unico modo per andare avanti. La cosa che mi preoccupa di più, comunque, è che si proceda senza prendere decisioni per paura di sbagliare.
Tutti e tre gli interlocutori, hanno contestato aspramente il sistema bancario italiano che, "invece di aiutare le imprese si è chiuso a riccio" (Dallera), che "ha causato la crisi ma che mette ancora in giro titoli spazzatura" (Fenaroli), e che "invece che aiutare le giovani coppie sulla prima casa mette una serie di paletti e sembra che punti a fare l’utile alzando il costo dei conti corrente" (Paroli).
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