lunedì 12 ottobre 2009

La crisi ci deprime. Ma meno che all'estero.

Secondo la società italiana di psichiatria «Cresce del 30 per cento l'incidenza di ansia, del 15% il numero dei pazienti depressi». Le cause? secondo i dottori sarebbero l'incertezza sul lavoro e precarietà economica. In pratica, la crisi ci fa ammalare.
Ci fa sentire però più ottimisti il presidente della Società, Alberto Siracusano, che riconosce: «Il nostro sistema sociale ha funzionato in modo più sano rispetto ad altri Paesi. Sicuramente c'è un collegamento tra le difficoltà economiche e il verificarsi di una situazione di grande tensione e disagio». Altrove i dati suggeriscono paralleli sconcertanti. «Si registra un rapporto tra l'aumento del tasso di disoccupazione e l'aumento dei suicidi soprattutto tra le persone di età compresa tra 55 e 60 anni. Casi frequenti in Paese come Belgio e Stati Uniti, che hanno vissuto una catena di morti legata alla crisi delle aziende». Da noi niente di tutto questo, per fortuna. «In Italia - spiega Siracusano - non succede, ma indubbiamente c'è rispetto alla precarietà e alla incertezza una maggiore ansia e depressione. La crisi, tuttavia, ha avuto un'intensità meno negativa di quanto sia accaduto all'estero».

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