Stamattina su Libero:
L’Unione europea ignora Mario Monti e stanga i bpt. A sorpresa, ieri, la Commissione Ue ha messo sul tavolo una stretta fiscale, in parte già nota e condivisa fra i governi del Vecchio continente. Stiamo parlando della Tobin tax: la tassa sulle transazioni finanziarie che, nella versione finale proposta da Bruxelles, colpisce tutti i tipi di titoli e operazioni. Dunque anche le obbligazioni di Stato, compresi i bot e btp. Una soluzione in netta controtendenza rispetto alla posizione del Governo italiano guidato da Mario Monti, che aveva sempre escluso i bond del Tesoro dal raggio d’azione delle nuove misure tributarie Ue. L’Italia è uno degli 11 Stati che ha aderito al piano e ora, in pratica, si trova a fare i conti con una beffa clamorosa. L’idea di fondo alla base della Tobin tax era di colpire con la mannaia fiscale la speculazione, dunque operazioni come i derivati finanziari. Un modo come un altro per spingere il denaro sulla cosiddetta economia reale, tenendolo alla larga da listini, mercati grigi e manovre spericolate. La filosofia era: favorire gli investimenti dei privati come stimolo per la crescita economica. Il cambio di passo di Bruxelles spiazza Roma e corre il rischio di ridicolizzare lo stesso premier italiano. Il quale ha sempre rivendicato con orgoglio (come il 23 dicembre scorso) che il suo punto di vista - a differenza dell’Esecutivo di Silvio Berlusconi - è sempre stato tenuto in altissima considerazione in sede europea. La mossa di ieri smentisce questa tesi.
Nessun commento:
Posta un commento