Alberto Nagel, l'ad di Mediobanca |
Il risultato segnato da Mediobanca nel semestre chiuso a fine dicembre, il primo dell'esercizio della banca, riflette da un lato - spiega l'istituto in una nota - il forte rallentamento del quadro congiunturale e dell'attività verso famiglie e imprese, dall'altro la prudente politica di impiego del gruppo, il costante contenimento dei costi e il mantenimento di un'elevata qualità degli attivi. Il principale coefficiente patrimoniale, il core tier 1, sale all'11,8%, a settembre 2012 era a 11,5%. Sui ricavi incide l'apporto stabile del trading (106 milioni contro 112 milioni) e la crescita degli utili delle partecipazioni (da 72 a 86 milioni) compensano parte della riduzione del margine di interesse (-7% rispetto a un anno prima) e delle commissioni nette (-14% a anno fa). L'istituto sottolinea la positiva diversificazione tra corporate e retail. Il margine di interesse di gruppo è stabile negli ultimi 6 mesi, con la crescita del retail che blancia le flessione del corporate. Tra le singole divisioni, il corporate e investiment banking vede un utile netto a 124 milioni per il contributo positivo dei mercati e il buon controllo dei costi di struttura e del rischio. Nel credito al consumo i ricavi e la qualità degli attivi sono stabili con un Roac (ritorno sul capitale allocato) al 10%.
Compass tra l'altro si consolida quale secondo operatore in Italia con una quota di mercato del 10% (14% nei prestiti personali).
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