giovedì 18 giugno 2009

Italia: uscire dalla crisi

Su Ilsussidiario.it, Rocco Corigliano suggerisce strategie per uscire dalla crisi:
"Per quel che riguarda il nostro Paese ci soffermeremo soltanto sulle argomentazioni relative a due aspetti tradizionalmente presenti nelle Considerazioni finali: la prima e' rivolta alla difficolta' della politica economica attuale, stretta fra il sostegno della domanda ed il controllo del debito totale; l’altra, sulla politica creditizia, riguarda la necessita' di sostenere le imprese meritevoli con adeguate iniezioni di prestiti bancari.
Dopo un periodo di prolungata sostanziale stagnazione, il nostro Paese ha registrato nei mesi cruciali della crisi (ottobre 2008-marzo 2009) una vera e propria caduta di oltre 7 punti del Pil: alla forte contrazione della produzione e degli investimenti, seguono inevitabili ripercussioni sull'occupazione e sui consumi: si innesta una spirale che può facilmente trasformare la recessione in atto in una vera e propria depressione, se non si corre ai ripari con opportune politiche anticrisi, che si traducono pero', inevitabilmente, in un maggior disavanzo pubblico.
Il necessario sostegno della domanda deve così essere coniugato con la prosecuzione nella soluzione del nostro principale problema strutturale che è, appunto, la situazione della finanza pubblica. Bisogna proseguire nella individuazione di quegli strumenti idonei a realizzare una spesa pubblica virtuosa cioè anticrisi, senza accrescere l’esposizione debitoria oltre gli obiettivi compatibili col risanamento in un dato arco temporale: fra questi, un più efficace ed ampio sistema di ammortizzatori sociali; un allentamento dei problemi finanziari delle imprese, come l’accelerazione nei pagamenti da parte dell'amministrazione pubblica e di artifici, quali il mancato versamento di quote Tfr all’Inps. Sotto il profilo del controllo e della riqualificazione della spesa pubblica, molto ci si aspetta dal federalismo fiscale e dalla riforma della pubblica amministrazione."

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